Il senso grafico di un marchio non deve necessariamente essere collegabile a un solo elemento chiave, perché rischierebbe di escluderne altri; deve invece evocare, in senso in parte astratto e in parte concreto, significati spiegabili e riconducibili

L’impatto visivo del mio logotipo, in modo più o meno latente, potrebbe ricondurre ad alcune caratteristiche delle mie principali macroaree di competenza.

Approccio biosistemico, EMDR, biometria, consapevolezza personale dell’espressività corporea… sono solo alcuni dei concetti di fondo che hanno dato vita allo sviluppo creativo.

Il pittogramma prende forma da una figura geometrica basata su un cerchio contenuto all’interno di un quadrato…

Simbolo di partenza che intende evocare il principio platonico di contrapposizione tra la terra e il cielo, il confine e l’infinito, la materia e lo spirito, il corpo e la mente.

Scomparendo il quadrato, il cerchio continua la sua evoluzione verso una figura oculare.

Un cerchio concentrico interno a quello principale, attraversato da una serie di linee radiali, viene scomposto a evocare la stilizzazione di tratti bioemtrici

Sfruttando alcuni principi della Gestalt, i tratti vanno a scomporsi in una figura astratta che contiene in sé un condensato evocativo di significati…

occhio, movimento, senso biometrico, profondità, obiettivo (sia il paziente che lo psicologo intendono raggiungerne uno).

Il tutto va a integrarsi, alla fine, con il lettering del marchio definitivo, 
dove alcuni tratti si ammorbidiscono e anche il colore diventerà elemento determinante

…dove alcuni tratti si ammorbidiscono e anche il colore diventerà elemento determinante.

L’azzurro evoca solidità, dimensione infinita, e indirettamente la sfera maschile.

Il verde è un colore che evoca tranquillità, benessere, natura, igiene, sanità.

Il magenta è il complementare del verde ed evoca vitalità, sentimento e indirettamente la sfera femminile.

Hai una domanda? Sono qui per te.